Di alto profilo e ammantata di bellissime intenzioni (guarda il bell’intervento di Stefano Massini a Piazza Pulita su La7, ad esempio), la diatriba sulla privacy negata e/o quanto tutelata nell’app Immuni per tracciare il Covid-19 è, all’atto pratico, una gigantesca ipocrisia.

Come se ci guardassimo allo specchio indossando una maschera di Carnevale (scegli tu il tuo personaggio preferito).

App contro il Coronavirus, discutere di privacy è ridicolo. Perché vi abbiamo già rinunciato

Infatti nelle montagne di app che scarichiamo sul nostro poderoso smartphone, su tutti i social che ospitano i nostri respiri H24, su praticamente ogni sito web che consultiamo, la privacy non c’è. L’abbiamo buttata nel cesso, a ogni spunta che facciamo, a ogni ok che premiamo al volo per proseguire la navigazione, l’iscrizione, la fruizione, dolcissima droga digitale.

Ma come? Stiamo qua a spaccare il capello in quattro sui dati minimi, anonimi, criptati per limitare i contagi da Covid-19 (quindi salvarci la pelle e salvarla a quelli più deboli di noi) ma poi – da Facebook ad Amazon – permettiamo che i colossi del web traccino anche i nostri respiri, conoscendoci meglio di nostra madre e sapendo in tempo reale quello che vogliamo, quello che pensiamo, dove stiamo?

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Un esempio? Ce ne sono migliaia. Dai cookies che rimbalzano, su ogni sito che apri, l’ultimo gadget che hai cercato su E-Bay, al report mensile di Google Maps, che ti spiega con precisione folle dove sei stato, quante volte, che negozi hai visitato, dove potresti andare domani, tutto!

Tutelare la privacy? Va benissimo. Soprattutto per i dati sensibili. Soprattutto per quelli sulla salute. Ma vale solo per il Coronavirus? Non vale per dare soldi a Facebook, che usa i tuoi dati per vendere i propri servizi di marketing affinando al millesimo le sue sponsorizzate, fino quasi a personalizzarle su di te e le tue abitudini?

Ecco perché, anno di grazia 2020, immersi fino alle orecchie in un “mare magnum” digitale dove abbiamo sostanzialmente rinunciato alla privacy, volentieri e di nostra iniziativa, fare cavillosi distinguo quando si parla dell’app contro il Coronavirus è ridicolo. Ri-di-co-lo.

Fatevi un giro in un qualsiasi ospedale Covid e lo capirete pure voi.


Nb: sul tema della privacy nel digital ne ho parlato in alcuni altri pezzi, tra cui questo: https://www.maurotosetto.it/comunicazione-e-marketing/i-social-media-ci-manipolano-il-cervello-il-coinvolgimento-artificiale-ci-trasforma-in-criceti/

Mauro Tosetto

#iorestoacasa
#andratuttobene
#coronavirus

Mauro Tosetto

Sono un giornalista, mi occupo di comunicazione e di uffici stampa.


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